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Il TAR reintegra il Difensore Civico Regionale Sisti
Giuliano Grossi, secondo la sentenza del TAR uscita ieri, non poteva essere nominato Difensore Civico Regionale al posto di Nicola Sisti.
Si compie un altro capitolo della “sanguinosa” lotta all’interno del PDL Pescarese tra la componente ex AN e la corrente Pastore.
Le otto pagine di sentenza hanno polverizzato punto per punto la delibera della maggioranza di centrodestra alla Regione Abruzzo ed accolcono in modo completo le tesi del ricorso.
Nicola Sisti dichiara a margine della sentenza stessa:
“La mia è una soddisfazione enorme e non tanto per motivi personali, quanto perché è stato riconosciuto che erano del tutto fondate le mie ragioni a sostegno dell’illegittimità della mia sostituzione. C’era stata una lesione della legge ed il Tar l’ha messa in evidenza, ristabilendo la regolarità degli atti.
La sentenza ordina all’autorità amministrativa di eseguire la decisione, si vedrà cosa la Regione decide di fare io non ho rancori per nessuno, certo la mia sostituzione fatta in quel modo non è stata un bell’esempio. Diciamo che mi sono difeso con l’aiuto del difensore civico ingiustamente rimosso…”.
Il TAR non aveva ravvisato particolari danni per gli interessati, infatti Sisti se avesse avuto ragione avrebbe ottenuto il risarcimento per il lavoro non svolto, ma danni ci saranno per la collettività a meno di un pronunciamento della Corte dei conti.
Due furono le irregolarità evidenti di quella delibera
Il TAR ha infatti ravvisato due errori, innanzitutto la tardiva convocazione del consiglio che doveva deliberare entro 20 giorni prima del 5 ottobre 2009 (cioè cinque anni dopo l’incarico) ed invece fu svolta il 17 settembre 2009.
Il secondo errore fu la mancata comunicazione ai capigruppo dei curricula dei candidati. Un omissione non sanabile al contrario di come tentò di fare il Presidente Pagano (mal informato dai suoi stessi consiglieri di maggioranza) durante la discussione.
Risvolti immediati
L’avvocato Giuliano Grossi potrà subito ricorrere al Consiglio di Stato per tentare di ribaltare la sentenza del TAR, resta da vedere con quali margini e la sentenza resterebbe congelata.
Fonti vicine al Presidente del Consiglio Regionale Nazario Pagano dicono che lui stesso è fortemente adirato per come sono andate le cose e per queste continue lotte intestine che portano discredito all’Istituzione.